Ricostruzione fotografica, riportata nel numero di maggio 1983 della rivista “Popular Mechanics”, del primo intervento di recupero a mare tramite radiolocalizzazione satellitare.
10 ottobre 1982, il trimarano di 60 piedi Gonzo, diretto in Francia per partecipare alla regata Route du Rhum, alla cappa per le cattive condizioni del mare, a circa 350 miglia a SE dell’Isola di Nantucket, viene investito da un’onda di 10 m che lo traversa al mare, una successiva violenta onda si frange sull’imbarcazione facendola capovolgere. A bordo un equipaggio di tre persone: lo skipper e progettista di trimarani tra cui il Gonzo, Walter Greene di 38 anni, Robert Goodman di 28 e Anerin Williams di 22.
Viene immediatamente attivato l’EPIRB (Emergency Position Indicating Radio Beacon), un radiotrasmettitore in grado di inviare un segnale di richiesta di soccorso alla rete di satelliti del sistema Cospas-Sarsat, entrato operativo appena il mese prima, ideato e gestito da Canada, Francia, USA e Russia, di localizzazione in ambito terrestre, marittimo o aereo.
Il segnale di soccorso venne raccolto dalla Guardia costiera, ma incapace di intervenire non conoscendo la posizione dell’imbarcazione. 12 ore dopo il naufragio, un aereo ricevette la posizione da un satellite e immediatamente si mise in moto la macchina dei soccorsi. Giunse prima sul luogo un C130 della Guardia costiera e poi, all’alba del nuovo giorno, la petroliera California Gerry di circa 260 m che per le condizioni del mare non poteva accostare e si mise sopravento per facilitare il recupero da parte del Vigorous, una motovedetta della Guardia costiera di circa 80 m, giunta poco dopo. L’equipaggio fu così posto in salvo, ma il successo si ebbe non solo per il nuovo prodigio tecnologico, contò molto anche l’esperienza di marinaio di Walter Greene.
E pensare che qualche tempo prima egli aveva riferito in una intervista che in futuro avrebbe progettato e costruito solo catamarani e monoscafi, considerando i trimarani scafi poco marini e facili alla scuffia.
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