Nel corso dei secoli i modelli di navi hanno avuto le funzioni più varie, da quelle votive e commemorative, a quelle decorative e non ultime ad uso tecnico/scientifico.
Durante il ‘600 e per la prima parte del ‘700 i modelli erano impiegati dalla Royal Navy negli incontri con il committente durante i quali venivano illustrate le scelte progettuali. Questo è almeno uno degli usi che gli studiosi considerano possibile, così come lo ha ipotizzato il pittore inglese John Seymour Lucas (1849-1923) nel dipinto “A New Whip for the Dutch”, visibile al Victoria & Albert Museum di Londra. La scena, che l’artista immagina si svolga negli anni della seconda metà del ‘600, consiste in un gruppo di uomini, intorno a un tavolo su cui è visibile un modello di nave e alcune tavole di disegno. Dal titolo dell’opera l’argomento tratta della realizzazione di navi in grado di sconfiggere (whip è frusta) la flotta olandese, all’epoca dominatrice dei mari. Seduto con il mento appoggiato sul palmo della mano è Samuel Pepys (1633-1703), alto funzionario del Ministero della Marina inglese, colui che deve valutare le proposte.
Facendo un raffronto con le tecniche odierne di presentazione il modello era quello che oggi è il 3D rendering, un mezzo comunicativo realizzato al computer, utile anche nella didattica, allora come oggi, come riporta Samuel Pepys nei suoi famosi diari.
In verità, gli elevati costi e lunghi tempi necessari alla loro realizzazione fanno più pensare all’uso simbolico dei modelli, curati nell’estetica e di alto valore artigianale, o per una presentazione di una tipologia di unità navale piuttosto che a una rappresentazione in scala di un nuovo progetto.
Occorre ricordare che il Seicento fu un periodo in cui si poneva particolare attenzione più agli aspetti ornamentali che a quelli funzionali. E’ l’epoca del barocco. Non a caso le poppe delle navi erano notevolmente decorate, attentamente riprodotte nei modelli, non certamente vantaggiose per le proprietà nautiche.
Quando lo zar Pietro il Grande, nel 1697, lasciò l’Inghilterra, dopo aver trascorso un periodo in visita ai cantieri navali, in previsione della costituzione della prima Marina Russa, ebbe in dono alcuni modelli oggi visibili al Museo Marittimo della Russia.
I modelli della Royal Navy, oggi conosciuti come Navy Board Ship Models, avevano la caratteristica di fornire una visione anche dei volumi interni con la relativa struttura (da cui il termine open-framed models) ottenuta limitando o eliminando il fasciame. La maggior parte di Ship Models realizzati dalla Royal Navy è oggi conservata al Royal Museums Greenwich che possiede la più vasta collezione di modelli al mondo, oltre 4500.