Ibn Battuta (1304-1368), è stato un viaggiatore e storico marocchino, considerato uno dei più grandi viaggiatori di sempre avendo percorso quasi 120.000 km e visitato più di 40 Paesi, un’impresa ineguagliata prima dell’era del motore a vapore.
Dopo gli studi in giurisprudenza, a 21 anni nel 1325 partì da Tangeri in pellegrinaggio alla Mecca, come richiesto da ogni musulmano adulto che ne abbia la capacità fisica e i mezzi. Da questo momento, spinto da una innata sete di avventura, intraprese numerosi viaggi che lo avrebbero portato in alcune delle parti più distanti del mondo allora conosciuto, tra cui i territori che oggi appartengono a Cina, India, Indonesia, Mali, Iran, Russia, Siria, Tanzania, Turchia e paesi arabi (1325-1332 ;1332-1347 ;1349-1354).
“Partii solo, senza un amico che mi allietasse con la sua compagnia … I miei genitori erano ancora in vita e soffrii molto a separarmene: sia io che loro ne provammo una gran pena”.
A 45 anni, nel 1349, fece ritorno in Marocco scoprendo che sua madre era morta di peste pochi mesi prima. Così ripartì per la Spagna e tre anni dopo intraprese il suo ultimo viaggio fino alla regioni del fiume Niger e a Timbuctù.
Ritornò definitivamente in Marocco nella città di Fès nel 1354. Il sultano, appreso dei suoi viaggi, gli ordinò di preparare un resoconto che allietasse la corte e gli affidò un segretario. Un dono di gran pregio per chi vuol gettare lo sguardo su città inconsuete e peripli d’incanto, è la traduzione del titolo originario in arabo, anche se l’opera è conosciuta più brevemente come RiḥlaI, I viaggi.
La RiḥlaI rimase sconosciuta al di fuori del mondo musulmano fino al XIX secolo quando alcune copie del manoscritto vennero acquistate, anche in maniera fortuita, da esploratori e studiosi europei. Quanto viene raccontato rappresenta un documento di grande interesse del mondo musulmano del Medioevo sia per le notizie geografiche sia per le informazioni di storia politica e storia del costume.
Pur non essendo Ibn Battuta un personaggio di mare, abbiamo ritenuto presentarlo in questa nostra galleria per le notizie che si possono trovare nel suo Rihlal: i pescatori di perle e i pirati del Golfo Persico, in India le giunche fatte di bambù dotate fino a 12 vele, le imbarcazioni sul Nilo, la descrizione di quel che rimaneva del faro di Alessandria.
testo di riferimento: Ibn Battuta I Viaggi – I Millenni Einaudi 2006 trad. Claudia M. Tresso