Bigotta, in ingl. deadeye, in fr. cap de mouton, in spagn. e port. vigota, è un componente in legno molto duro di forma tipicamente quasi ellittica, dotato di una scanalatura periferica, atta ad ospitare lo stroppo e, nelle versioni più note, con tre occhi entro i quali passa una cima, il corridore. Versioni più piccole sono a un occhio scanalato o a un occhio a tre scanalature. Una coppia di b. in cui il corridore passa alternativamente nei fori delle due bigootte costituisce un sistema funicolare (paranco). Alando il corridore, che in tale applicazione è detto rida, le b. si avvicinano potendo così assolvere al compito di arridatoio delle manovre dormienti come sartie e paterazzi figura 4-tavola C43. La bigotta superiore è guarnita della sartia, mentre quella inferiore è stroppata con un anello per assicurarla alla landra. Diversi erano invece i modi per assicurare le estremità del corridore. Uno dei metodi era quello in cui l’arricavo faceva dormiente in un golfare con redancia fissato sul parasartie a poppavia dell’arridatoio, mentre l’estremità corrente veniva assicurata prima con un nodo di avvolgimento intorno alla sartia e quindi abbozzata con tre legature. Altro modo di assicurare l’arricavo era con un piè di pollo (detto perpertanto piè di pollo per rida). La bigotta ha preceduto il bozzello, utilizzata come arridatoio anche quando comparvero i primi sistemi funicolari con tale nuovo elemento.
Condotto o conduttore, in ingl. truck (un tempo ruota, puleggia, oggi autocarro), guida dotata di uno o più fori attraverso cui passa una manovra o una o più cime mantenendole così nella giusta posizione. Diversi erano i tipi con specifici nomi in relazione all’uso, come i bertocci delle trozze (in ingl. parrel trucks), i conduttori di manovra degli stralli (seizing trucks), le mocche delle ragne, costituite da più fori (euphroe), che in alcuni dialetti italiani erano un’altra denominazione delle bigotte, che in effetti possono anche essere impiegate come conduttori di manovra.