Nathaniel Bowditch, (1773 – 1838), navigatore, matematico e astronomo statunitense, è considerato uno dei fondatori della moderna navigazione marittima.
Formatosi da autodidatta fin dall’età di 10 anni, quando aveva lasciato la scuola costretto a lavorare per sopraggiunte circostanze familiari, a soli 19 anni, dopo un’esperienza in mare di quattro anni, e unaconoscenza di francese, latino, analisi matematica e fisica, tradusse in inglese i primi volumi della Meccanica Celeste dello scienziato francese Pierre Laplace a cui aggiunse numerosi commenti. Per tutta la vita si dedicò all’opera dello scienziato francese, man mano che venivano pubblicati nuovi volumi. La svolta si ebbe quando approfondì, in quegli stessi anni, lo studio dell’opera dell’inglese John Hamilton Moore, The Practical Navigator. Le numerose integrazioni e modifiche che emersero da tale studio lo spinsero a pubblicare, nel 1802, il manuale The New American Practical Navigator la cui completezza e metodologia espositiva spinsero il Dipartimento della Marina degli Stati Uniti ad adottarlo come testo ufficiale per ben 60 edizioni successive. Bowditch scrisse anche molti articoli scientifici, uno dei quali sul movimento di un pendolo oscillante contemporaneamente attorno a due assi ad angolo retto, allo scopo di illustrare il moto apparente della Terra visto dalla Luna, che descrisse come curve di Bowditch, più tardi note come figure di Lissajous dall’omonimo scienziato francese (1822 – 1880) che le studiò in dettaglio. Le sue conoscenze di matematica e in particolare di statistica, lo portarono ad interessarsi (1823-38) alla cosiddetta matematica attuariale o finanziaria, nata proprio in tale periodo storico, per conto del Massachusetts Hospital Life Insurance Company di Boston.
In riconoscimento dei suoi successi fu ammesso come membro onorario in diverse accademie straniere, inclusa la Royal Society. Dal 1829 fino alla sua morte fu presidente dell’American Academy of Arts and Sciences.