Il faro di Créac’h (pron. creach – parola che in bretone significa promontorio), situato sull’isola di Ouessant (dall’antico celtico Ouxisama, “la più alta”) appartenente a quella regione più occidentale della Bretagna nota come Finistère (dal latino Finis terrae, cioè fine della terra), bagnata a nord dal Canale della Manica e a sud ed a ovest dall’Oceano Atlantico, è di ausilio alle navi in quel pericoloso e trafficato tratto di Atlantico che si immette nel Canale della Manica. Per tale motivo la sua luce ha una elevata portata luminosa, la maggiore d’Europa, di ben 32 miglia (per averne un’idea basta osservare la cartina: tra le longitudini 4° e 4° 30′ intercorrono, a 48° di lat., 23 miglia).
Ha un’altezza di 54,80 metri dal suolo e 74,60 metri sopra il livello del mare. Posizione geografica: 48º 27 ’35 “N – 05º 09′ 10” W Caratteristica della luce: Fl (2) W 10s
Le prinipali tappe sono state: 1859 inizio costruzione; 1863 entrata in funzione; 1888 elettrificazione; 1901 venne dotato di luce lampeggiante; 1971 equipaggiato con lampade allo xeno; 1987 fornito alla sommità di un sistema di schermi per tenere lontani gli uccelli migratori; 1988 costituzione del Musée des Phares et des Balises (Museo dei Fari e dei Fanali) .
Altre caratteristiche di rilievo sono la disposizione delle sue quattro lenti su due livelli e il controllo da remoto di ben 6 fari: Nividic, La Jument, Kéreon, Stiff, Pierres Noires e e Île Vierge, il faro in pietra più alto d’Europa.