Termine, probabilmente derivato dal veneziano gallione, con il quale si indicavano nel Medioevo le grosse galee o le galeazze veneziane, veri colossi del Mediterraneo. Con l’inizio del ‘500 fu il nome assegnato a particolari unità navali nate dallo sviluppo della caracca sotto l’influenza delle tradizioni costruttive dell’area mediterranea. Artefici di tale iniziale progresso furono i veneziani, i portoghesi e soprattutto gli spagnoli. Più slanciati rispetto ai precedenti tipi di velieri trovarono impiego, per buona parte del ‘500, contemporaneamente come unità da guerra e mercantile. Successivamente, primi tra tutti furono gli inglesi (intorno al 1570), si progettarono galeoni militari, caratterizzati da una maggiore velocità (race-built galleons), manovrabilità e rapidità di fuoco, come dimostrato nel 1588 nella battaglia navale tra l’Armada spagnola e la flotta inglese che vide quest’ultima avere la meglio nonostante fosse numericamente inferiore.
Denominata
galleon
in ingl., galion
in fr., galeòn
in spagn., pur presentando differenze locali, si distingueva per un
pronunciato “becco” a prua, che ricordava il rostro delle galee,
capace
di
sostenere
un lungo e inclinato albero di bompresso armato con un’unica vela
quadra, la civada.
Il resto dell’attrezzatura
era
costituito
da
tre alberi di cui trinchetto e maestro armati con vele quadre e una
mezzana a vela latina, mentre
i galeoni di maggiori dimensioni (oltre le 800 ton) potevano
essere dotati
di un quarto albero, il bonaventura,
più a poppa, anch’esso a vela latina.
Scafo
dalle
forme più fini
delle
caracche, poppa
quadra,
castello
di prua più basso di quello di poppa, altra
differenza dalla
caracca e
un più
alto rapporto
lunghezza (alla
linea di
chiglia)/larghezza
da 3 a 3,5. Tutto ciò portava
ad
un vantaggio sulla
stabilità e
iuna
maggiore capacità a stringere il vento.
Altra
caratteristica importante e soprattutto nuova, era la dotazione di
artiglierie sopra e sotto il ponte di coperta (ponti di batteria) con
le bocche da fuoco poste lungo i fianchi corredati
di portelli da cui potevano far fuoco. L’alto
castello di
poppa,
dotato
anche
di tre
ponti, rappresentava l’ultima
difesa nell’arrembaggio.
Comparso nel secolo del Manierismo, aveva i castelli rivestiti da ricche decorazioni in legno e pittoriche, una pratica che i costruttori mantennero anche nel successivo periodo del Barocco.
Inizialmente diffuso nel Mediterraneo, pur essendo dotato di numerose bocche da fuoco, non era in grado di competere con le agili e veloci galee, come dimostrato nella battaglia di Prevesa, svolta nel settembre del 1538 nelle acque della Grecia, tra la flotta dell’alleanza cristiana, costituita da diversi galeoni e quella turca, numericamente inferiore, formata da galee e galeotte che comunque subirono numerosi danni dal fuoco dei cannoni dell’imponente Galeone di Venezia, la nave ammiraglia veneziana.
Il galeone trovò invece un valido impiego nei vaggi oceanici, soprattutto come unità da trasporto e, per la sua dotazione di artiglieria, come scorta dei convogli spagnoli diretti nel Nuovo Mondo.
Le dimensioni ebbero alterne variazioni, passando da una media di 500 t fino al 1570, a valori anche superiori alle 1000 t, per poi diminuire quando il galeone divenne una unità esclusivamente impiegata ad uso bellico o per esplorazione.
Nel corso del ‘600 il suo sviluppo fu altrettanto irregolare, conseguenza di un’esperienza costruttiva che manifestava i suoi limiti nell’incapacità di individuare i giusti compromessi tra incremento di velocità, capacità di governo, aumento dei pezzi di artiglieria e non ultimo un miglioramento delle lavorazioni in cantiere. Una spinta all’evoluzione dei galeoni da battaglia la diede, già alla metà del secolo, una sempre più diffusa tattica navale che aveva come modello quello di disporre le unità in formazione allineata, da cui il termine navi in linea o di linea. Ebbe così origine quello che in italiano è conosciuto come vascello, in francese vaisseau (de ligne) e in ingl. ship of line.
Numerosi
sono i galeoni di rilievo storico, tra cui, in ordine temporale:
São
João Baptista, portoghese
del
1534,
1000
t
dotato di oltre 360
bocche da fuoco da cui il soprannome Botafogo
(sputafuoco).
Fu
utilizzato sia nell’Atlantico sia nel Mediterraneo, dove divenne
famoso durante la presa di Tunisi del
1535.
Adler von Lübeck
(Aquila
di Lubecca),
tedesco del
1566, 2500 t, 78 m, uno
dei più grandi galeoni mai costruiti
Golden
Hinde,
inglese, 1577
300 t, 31
m, con cui fu compiuta
da Sir Francis Drake (1577
– 1580) la prima circumnavigazione
inglese
della Terra
Mayflower
(fiore di maggio),
inglese, 1610,
180 t, 34 m, noto
per aver
trasportato nel 1620 i primi Puritani
inglesi, oggi conosciuti come Padri pellegrini, dall’Inghilterra al
Nuovo Mondo.
Nuestra Señora
de Atocha, spagnolo,
1618, 500
t, 37 m,
naufragato nel 1622 al largo delle Isole
Keys in Florida, mentre era diretto in Spagna con a
bordo oro, argento e pietre preziose di
tale ricchezza
da essere entrato nel Guinness
dei primati come il relitto
di maggiore valore oggi esistente
sul fondo del mare
Vasa,
svedese, 1628, 1210
t, 69
m, noto
per essere affondato nel suo viaggio inaugurale
La
Couronne,
francese,
1636, 1500 t, 82 m, la prima unità da guerra costruita in Francia,
dopo una serie di navi realizzate su commissione dagli olandesi.
(le
lungh. riportate sono le lungh. fuori tutto, compreso bompresso ed
altre aste)