Incastri e giunzioni di elementi in legno
Nella carpenteria tradizionale in legno gli incastri, le reciproche unioni di elementi capaci di garantirne la tenuta anche sotto sollecitazioni, erano raffinati lavori artigianali che nella moderna falegnameria vengono realizzati con macchine utensili (tipicamente frese) più o meno complesse, spesso abbinati ad adesivi dalle eccezionali caratteristiche meccaniche, ma non di origine naturale. Tali sostanze trovano largo impiego nelle generiche operazioni di giunzione in legno riducendo notevolmente i tempi di produzione e permettendo l’uso di legni e materiali compositi un tempo impensabili nella costruzione navale. Analogamente alle modalità di produzione anche la terminologia è mutata mantenendo alcuni termini, eliminandone altri, introducendone nuovi e modificandone altri ancora nel significato e nel significante.
Raffrontanto un testo attuale di costruzione navale in legno con l’estratto qui riportato di un manuale di costruzione navale degli anni ’50 del secolo scorso, possiamo notare che la palella è un termine ancora in uso mentre, derivato dalla falegnameria ordinaria, l’incastro semplice è sostituito dall’espressione tenone e mortasa. Nei manuali odierni si scopre che l’unione di due tavole di testa con coprigiunto, semplice o doppio è indicata come unione con lapazza (o lampazza), un termine che si riferiva a una modalità di rinforzo di alberi e pennoni, così come riferisce Pantero Pantera : Rompendosi l’arbore in tronco, cioè totalmente (che rare volte avviene) essendo solito a corniciarsi a spezzare alla legatura, chiamata la trinca, subito che si sentirà che consenta, cioè che minacci la rottura, si faccia raffermare con buone e salde inghindature e due forti lampazze.