Nato nel 1754 nella nobile famiglia toscana dei Malaspina, a vent’anni segue lo zio in Spagna dove fu ammesso all’accademia della Reale marina spagnola, a cui seguì una rapida carriera partecipando a diverse missioni militari nonché ad alcune campagne di rilevazione cartografica. Dall’attenta lettura di quanto era stato pubblicato sulle imprese di famosi navigatori, soprattutto di Cook (1728-1779) e La Pérouse (1741-1788), si era convinto che le grandi scoperte appartenevano al passato e che era il momento per le navigazioni a carattere scientifico in grado di apportare una maggiore comprensione di quanto già conosciuto. Con la motivazione che un tale approccio, esteso a tutto il Globo, avrebbe permesso alla Corona spagnola di acquisire informazioni strategiche sui suoi possedimenti e al tempo stesso ne avrebbe aumentato il prestigio fornendo nuove conoscenze alle altre nazioni europee, Malaspina riuscì ad ottenere un cospicuo finanziamento dalla Spagna per una spedizione scientifica intorno al mondo. Furono costruite due navi, le corvette battezzate in onore di Cook Descubierta e Atravida come Discovery e Resolution, rispettivamente la nave del terzo e del secondo e terzo viaggio dell’esploratore inglese. Il varo avvenne il 12 giugno 1789 e già il 30 luglio successivo presero il largo, ospitando a bordo, oltre agli ufficiali e marinai, naturalisti cartografi, pittori, disegnatori e anche chirurghi e cappellani
La spedizione di Malaspina, durante la quale furono effettuate numerose osservazioni idrografiche, astronomiche botaniche e geodetiche, si svolse prima lungo le coste americane dell’Atlantico e del Pacifico, giungendo in Alaska per poi attraversare il Pacifico toccando le Filippine, Le Molucche, l’Australia la Nuova Zelanda per poi concludersi, doppiato Capo Horn, a Cadice in Spagna nel settembre del 1794, un paese molto diverso da quello lasciato e dove le sue idee riformatrici non furono accolte dalla nuova classe politica tanto da cadere ben presto in disgrazia. Sebbene innocente fu accusato e trasferito al castello di San Antón de La Coruña, in Galizia dove rimase sette anni. Liberato nel 1803 per intervento di Napoleone tornò in Italia dove morì nel 1810.