Il brigantino Ebe oggi al Museo della Scienza di Milano

Il brigantino-goletta Ebe, varato nel 1921 col nome San Giorgio, è stato una nave di addestramento Nocchieri della Marina Militare Italiana dal 1952 al 1958, sostituita poi dal Palinuro. Qualche anno dopo viene smontato in novanta parti e trasportato da venticinque autocarri per essere quindi rimontato all’interno del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, divenendo così la più grande nave visibile in un edificio museale (altezza 20,00 m; larghezza 9,50 m; lunghezza 51,50 m).

Attualmente è iniziato uno studio per comprendere le azioni necessarie alla preservazione della nave, dopo circa 50 anni dal suo ingresso nel museo.

Clermont, la nave a vapore di Fulton

Il Clermont è considerata la prima funzionante nave commerciale a vapore della storia. Fatta costruire dal diplomatico statunitense Robert R. Livingston, su progetto di Robert Fulton (1765 – 1815), entrò in servizio sul fiume Hudson nel 1807 tra le città di New York ed Albany distanti circa 240 km.

Il battello, nome effettivo North River Steamboat, lungo circa 45 metri e largo appena 6, era dotato di due ruote a pale di 5 m di diametro, una per lato, mosse da un motore a vapore di soli 18 cavalli di produzione inglese su licenza di James Watt. Completavano l’armamento due alberi forniti di vela.

Compì la corsa inaugurale il 17 agosto 1807, da New York ad Albany in 32 ore con una sosta di 20 ore nella tenuta di Livingston, a Clermont. Il viaggio di ritorno fu compiuto in 30 ore con una velocità media complessiva di 5 nodi.

Circa due settimane dopo iniziarono le corse commerciali che nel primo anno ebbero un tale successo da spingere la compagnia Livingston-Fulton alla costruzione di ulteriori piroscafi, sempre su progetto di Fulton che apportò diverse modifiche, da una maggiore larghezza per migliorarne la stabilità, a quello di proteggere la parte fuori d’acqua delle ruote per evitare la proiezione sul ponte di acqua e oggetti galleggianti, al miglioramento del sistema di governo.

Lo sviluppo fu talmente rapido che se nel 1819 navigavano 9 battelli, nel 1840 transitavano 100 unità a vapore di diverse compagnie.

Una replica del Clermont fu realizzata nel 1909, circa cento anni dopo.

Thomas W Lawson, un veliero con sette alberi

Thomas W. Lawson, veliero armato a goletta di circa 124 m tra le perpendicolari, varato nel 1902, l’unico veliero a sette alberi della storia con ben 3000 mq di superficie velica. In quest’altra foto si notano gli alberi della stessa altezza e la conferma che non è certo un esempio di grazia. Comunque questo non è stato il suo unico primato.

Fatto costruire dall’omonimo proprietario della compagnia del gas di Boston, inizialmente fu impiegato per il trasporto di carbone lungo la costa atlantica degli Stati Uniti. Dopo 4 anni, nel 1906, la nave fu convertita per il trasporto di petrolio che stava divenendo una risorsa molto redditizia. Qui il secondo primato: il Thomas W. Lawson è stato la prima petroliera con propulsione interamente a vela.

L’anno successivo intraprese la traversata dell’Atlantico per il trasporto di un carico di kerosene da Filadelfia a Londra. Al largo della Cornovaglia, nella notte tra il 13 e il 14 dicembre 1907 fu sorpreso da una violenta tempesta e Il capitano George W. Dow, ritenendo impossibile proseguire ordinò di dar fondo nella parte meridionale delle isole Scilly. Nelle ore successive però le catene delle ancore si spezzarono e il veliero andò alla deriva, naufragando contro gli scogli. Dei 18 uomini dell’equipaggio si salvarono solo il capitano e il meccanico di bordo.

Il carico di 58.000 barili di kerosene si disperse interamente in mare. È considerato il primo disastro ambientale da versamento di idrocarburi della storia.

Republic e la prima trasmissione radiotelegrafica di soccorso in mare

Il transatlantico RMS Republic fu protagonista del primo salvataggio di nave con la trasmissione del primo codice radiotelegrafico di soccorso il CQD, il 23 gennaio 1909. Il Republic, un transatlantico inglese di 173 m di lunghezza, varato nel 1903, era in navigazione da New York verso Gibilterra, diretto in alcuni porti del Mediterraneo. Al largo dell’isola di Nantucket entrò in una fitta nebbia. La nave procedeva a velocità ridotta segnalando la sua presenza con i regolamentari segnali acustici; improvvisamente dalla fitta nebbia compare la sagoma del piroscafo italiano Florida che speronò violentemente la poppa del Republic, in corrispondenza della sala macchine e delle caldaie. Immediatamente la nave inglese imbarcò acqua. Venne trasmesso il codice CQD ricevuto dal transatlantico inglese RMS Baltic e dalla US Gresham, una unità della Guardia Costiera degli Stati Uniti. Il loro pronto intervento consentì di porre in salvo 1500 persone, tra passeggeri ed equipaggio. Le vittime della collisione furono 6 in tutto: 3 passeggeri sul Republic e 3 membri dell’equipaggio del Florida, il quale, nonostante l’impatto , riuscì a raggiungere il porto di New York.

East Goodwin lightship

Verso la fine del 1897 il servizio dei fari inglesi (Trinity House) fece costruire, per il tramite delle Poste inglesi, dalla neonata Marconi Company una serie di impianti di radiotelegrafia tra i fari della costa e i corrispondenti battelli fanale. In particolare il collegamento tra il faro di South Foreland e il battello fanale East Goodwin distante circa 10 miglia al largo della costa del Kent nel sud est inglese. Il 17 marzo del 1899 il Goodwin inviava al faro richiesta di soccorso per la nave mercantile Elbe, arenata sulle micidiali secche [slb_exclude] Goodwin Sands [/slb_exclude]. Il faro allertava immediatamente il servizio di salvataggio di Ramsgate.

Il Goodwin tornò in scena poche settimane dopo quando, il 30 aprile 1899, inviò un segnale di soccorso per se stesso avendo fatto collisione con la SS R F Matthews.

Nella foto la South Goodwin, gemella della East la cui immagine è riportata in un francobollo commemorativo della prima richiesta di soccorso radiotelegrafico della storia, antecedente all’introduzione del primo codice di soccorso in mare.


København

Nella foto il København (Copenhagen), un brigantino a palo (barque) a cinque alberi, impiegato prevalentemente come nave scuola per l’addestramento dei cadetti della reale accademia navale danese, costruito in Scozia per conto della Compagnia dell’Asia Orientale Danese (Danish East Asiatic Company) nel 1921. All’epoca, con i suoi 130 metri di lunghezza, era il veliero più grande al mondo.
Il 14 dicembre 1928 la nave parte da Buenos Aires in Argentina diretta a Melbourne in Australia. Il 21 successivo, ad una settimana dalla partenza, il comandante Hans Ferdinand Andersen, dopo aver fatto il punto a mezzogiorno, trasmette via radio la posizione ed assicura che l’arrivo in Australia non richiederà più di 50 giorni. Da quel momento del veliero non si ebbe più notizia. Quando divenne chiaro che la nave era scomparsa, furono avviate numerose ricerche senza alcun risultato, dando vita ad uno dei più grandi misteri marittimi dell’era moderna.

Lazy Jack 32

Lazy Jack 32, una goletta (schooner) americana fine anni 70 del secolo scorso dotata di bompresso, fiocco bomato, maestra marconi, trinchetta a picco. Realizzata in kit è appartenuta fino agli anni 90 del secolo scorso a una coppia americana.

Livonia

Foto del 1887 del ponte del Livonia, yacht inglese varato il 1871 e quello stesso anno sfidante alla 2° edizione (ovvero la terza competizione) della America’s Cup, perdendo contro lo yacht statunitense Columbia.

Granite State

Un gruppo di persone in abiti vittoriani osserva, anche con un cannocchiale, i resti di un veliero a tre alberi armato a nave (in ingl. full-rigged ship o semplicemente ship). Si tratta del Granite State di 1684 tonn e circa 70 m, varato nel 1877 nello stato del Maine negli Stati Uniti. Costruito in legno, quando all’epoca ferro e acciaio si stavano sempre più diffondendo nella costruzione navale, fu impiegato per il trasporto di grano dalle Americhe all’Europa.

Il 3 novembre 1895 giunse a Falmouth sulla costa sud occidentale dell’Inghilterra con un carico di grano. Il comandante Fulton ebbe l’ordine di scaricare a Swansea più a nord, nel Canale di Bristol. Salpato il 4 novembre, mentre doppiava le Lands End urta la roccia di Rundle Stone. La falla fu turata ma il veliero fu preso a rimorchio e trasferito sulla secca di Porthcurno, un piccolo villaggio sulla costa ovest della Cornovaglia. Mentre si organizzavano le attività di recupero, l’acqua, penetrata nelle stive, aveva a tal punto gonfiato il grano che fece letteralmente scoppiare lo scafo.

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